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Storia del giornalismo – storia comparata del giornalismo mondiale

Il corso è dedicato alla storia comparata della nascita e dell’evoluzione del giornalismo nei principali paesi del mondo. Il fenomeno stampa viene indagato a partire dai diversi rapporti che esso intrattiene con dinamiche e fattori paralleli e contigui: il processo di modernizzazione delle società nazionali, le trasformazioni della politica e delle istituzioni, il formarsi di un’opinione pubblica nell’accezione moderna del termine, la diffusione di altri media (radio, tv, reti telematiche).

Lezione 1. Stampa e modernizzazione.
Lezione 2. La rivoluzione dei caratteri mobili.
Lezione 3. I periodici di antico regime: privilegio e censura.
Lezione 4. Le gazzette illuministe e la Repubblica delle lettere.
Lezione 5. Stampa, capitalismo e borghesia.
Lezione 6. Stampa e rivoluzione: il caso inglese.
Lezione 7. Stampa e rivoluzione: i casi americano e francese.
Lezione 8. La penny press.
Lezione 9. Esercitazione scritta.
Lezione 10. Lo yellow journalism: Joseph Pulitzer.
Lezione 11. Lo yellow journalism: William Randolph Hearst.
Lezione 12. Il caso italiano.
Lezione 13. Il Novecento: guerre e giornalismo.
Lezione 14. L’epoca della radio e del settimanale.
Lezione 15. Dittature e giornalismo.
Lezione 16. Il Sessantotto e l’advocacy journalism.
Lezione 17. La rivoluzione informatica.
Lezione 18. Il giornalismo on-line.

Bibliografia

·                      Gozzini Giovanni, Storia del giornalismo, Bruno Mondadori, Milano 2000 (testo base)

·                      Gorman Lyn-David McLean, Media e società nel mondo contenporaneo, il Mulino, Bologna 2005

·                      Bergamini Oliviero, La democrazia della stampa, Laterza, Roma 2006

·                      Ortoleva Peppino, Il secolo dei media, il Saggiatore, Milano 2008

·                      Tonello Fabrizio, Il giornalismo americano, Carocci, Roma 2005

·                      Briggs Asa-Burke Peter, Storia dei media, il Mulino, Bologna 2003

·                      Sorrentino Carlo, I percorsi della notizia. La stampa quotidiana italiana tra politica e mercato, Baskerville, Bologna 1995

·                      Schudson Michael, La scoperta della notizia. Storia sociale della stampa americana, Liguori, Napoli 1987

·                      Ortoleva Peppino, Mediastoria. Comunicazione e cambiamento sociale nel mondo contemporaneo, Pratiche, Parma 1995

·                      Murialdi Paolo, Storia del giornalismo italiano, Gutenberg 2000, Torino 1986

·                      Jeanneney Jean Noël, Storia dei media, Editori riuniti, Roma 1996

·                      Cavallari Alberto, La fabbrica del presente. Lezioni d’informazione pubblica, Feltrinelli, Milano 1986

·                      Bechelloni Giovanni, Giornalismo e postgiornalismo. Studi per pensare il modello italiano, Liguori, Napoli 1995

 

Lezione 1  - Stampa e modernizzazione

OPTICAL POINT – legato alla gerarchia dello spazio nella stampa. I valori tipografici si concentrano in un punto che ha maggior evidenza – da noi : l’angolo in alto a destra

# Gutenberg, meta’ del XV secolo  - l’invenzione del torchio e dei caratteri mobili ha facilitato la trasmissione della cultura – cultura diventa riproducibile e trasportabileJ. E cosi la technologia di Gutenberg fornisce le basi per le prime gazzette e riviste.

Nel 1455 Gutenberg stampo’ ‘la Bibbia a 42 linee’. La Bibbia di G. suscita molto entusiasmo per la qualita’ tipografica. Fin’ora si poteva leggere la bibbia sotto il controllo delle instituzioni eclesiastiche.

codici miniati - figure divine e umane, animali, fiori, simboli e anche storie complesse in miniatura

L’invenzione di G. ha creato un nuova forma di comunicazione – comparsa dei nuovi media influenza profondamente la vita – modernizzazione > processo in cui qualcosa di arretrato diventa moderno (passo dalla societa’ basata sull’agricoltura a quella moderna, industriale). Il settore secondario acquista sempre maggior prestigio ed importanza, l’agricoltura perde il proprio valore.

Processo di modernizzazione passaggio dal paese agricolo a quello industriale.

I.                    Nation building (costruzione della nazione) – trasformare la gente priva di ogni idea di appartenenza nazionale in cittadini con la coscienza della nazione

  • alfabetizzazione
  • sufraggio (diritto di voto)

II.                  State building (costruzione dello stato)

  • forze militari (dell’ordine) – evitare l’anarchia: hanno il monopolio per la violenza (violenza controllata)             
  • servizi fiscali (con i soldati si garantisce la pace)

# il caso dell’economia sommersa in Italia – i cittadini evadono le tasse e non si riesce ad esercitare il potere fiscale. Per questo non si puo’ estrarre le risorse necessarie per il funzionamnto dello stato (persa anche la capacita’ di convivenza pacifica e difficolta’ nel raggiungere la crescita economica)

“Fatta l’Italia, adesso bisogna fare gli Italiani” Massimo D’Azeglio

legge censitaria: il diritto di voto solo per chi guadagna abbastanza

1870 – in italia 1/3 della gente non e’ alfabetizzata– non e’ facile riconoscere l’importanza della scuola.

1946 le donne in Italia acquistano il diritto di voto. Durante la guerra le donne prendono il posto degli uomini che sono convocati in servizio civile -> le donne entrano in servizio pubblico, politico – la questione di parita’ fra i sessi.

Alfabetizzazione e suffraggio omogenizzano la societa’ – la questione di rafforzare l’identita’ nazionale.

George Braque “Bicchiere, caraffa e giornali”

La stampa contribuisce allo sviluppo della societa’e acquista sempre piu’ importanza.

 

# il ruolo del processo di modernizzazione – crescita della popolazione urbana, dei tassi di scolarizzazione e alfabetizzazione e delle quote dei cittadini ammessi al diritto di voto. In una nuova societa’ la circolazione delle inormazioni e delle notizie diventa sempre piu’ importante essendo nollo stesso tempo indimenticabile per la costruzione della comunita’ .

Prima dell’invenzione del torchio di Gutenberg il libro era un oggetto raro i costoso (il processo di lavorazione e i materiali usati).  Il torchio di G. presentava latecnologia molto lenta ma ha riscosso un successo immediato e travolgente. Dopo poco si estende rapidamente a grande distanza perche’”

-          ha basso costo

-          c’e’ la domanda (si ha la possibilita’ di avere la propria bibbia a casa – prima poteva essere consultata nelle istituzioni ecclesiastiche.

citazione: ‘ in un’eta’ di crescente ricchezza urbana, il libro diventa un oggetto di proprieta’ privata: le sue miniature esaltano la ricchezza di chi lo possiede’

Lezione 2. La rivoluzione dei caratteri mobili.
 

1450/1470 – l’invenzione dei caratteri mobili di piombo

col passar del tempo vengono create sempre nuove stamperie (simili a quella di Gutenberg a Magonza)

J Cracovia (1474)

Sempre nel 1474 William Caxton, un Commerciante inglese mette in priedi la prima stamperia di Bruges e due anni dopo ottiene il permesso di aprirne un’altra all’interno dell’abazia di Westmnister a Londra.

Aldo Manuzio apre a Venezia la sua stamperia nel 1490. Al carattere gotico di Gutenberg, lo stampatore veneziano sostituisce il carattere latino (Antiqua) che presenta il vantaggio di poter essere stampato sia in tondo che in corsivo, stile che percio’ viene anche chiamato italico.

L’apparizione e la diffusione del libro a stampa determinano diverse rivoluzioni che meritano di essere collocate all’origine dell’eta’ moderna accanto alla scoperta dell’America.(Eisenstein 1995)

1.       formalizzazione e standardizzazione della lingua scritta – decisiva per la definizione delle lingue nazionali.

! Tra il 1492 e il 1545 Caxton stampa a Westminster i “Canterbury tales’ di Geoffrey Chaucer,opera che segna la consacrazione dell’inglese corrente a lingua letteraria.

2.       l’aumento quantitativo della produzione libraria della sua circolazione

il rapporto con il movimento di riforma religiosa di Lutero

3.       il passaggio dall’oralita’ alla scrittura

Si cerca sempre nuovi mezzi di communicazione: nel 1502 Massimiliano I affida i servizi regolari e ufficiali della posta a una famiglia patrizia bergamasca di corrieri privati: i Tassini, poi chiamati comunemente i Taxis.

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