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DIZIONARIO DEI TERMINI RELIGIOSI
DIZIONARIO DEI TERMINI RELIGIOSI
A
A divinis.
Vedi *Sospensione.
A latere.
In latino, dal fianco (del Pontefice). Si usa questa espressione per designare un delegato
o inviato personale del papa.
a.C. - Avanti Cristo.
Vedi *Era Cristiana.
A.M.D.G.
Sigla latina di " Ad maiorem Dei gloriam " = " A maggior gloria di Dio ". Motto della
Compagnia di Gesù.
AAS. Acta Apostolicae Sedis:
pubblicazione periodica nella quale compaiono tutti i documenti ufficiali del papa e dei
massimi organismi della Santa Sede. Si pubblica dal 1909. In precedenza, questa
pubblicazione ufficiale, iniziata nel 1865, veniva chiamata Acta Sanctae Sedis: ASS.
Ab urbe còndita (a.U.c.)
In latino = " dalla fondazione della città " (di Roma). Roma fu fondata nel 753 a.C.
Abacuc.
Uno dei dodici profeti detti " minori ". Non si sa nulla della sua vita (il rif. in Dt 14,33-
39 non compare nelle edizioni critiche, in quanto si tratta di un'aggiunta posteriore). E
probabile che abbia profetizzato alla fine del sec. VII a.C. A *Qumran è stato trovato un
rotolo con un commento al libro di Abacuc.
Abate.
Superiore di un monastero di un ordine monastico.
Abba.
Termine di radice aramaica che significa " padre ". Nel Nuovo Testamento, Gesù e i
cristiani lo usano per rivolgersi a Dio (cf Mc 14,36; Rm 8,15; Gal 4,6).
Abbazia.
Monastero retto da un abate, coadiuvato da un capitolo, con poteri autonomi e
indipendenti dall'Ordinario locale.
Abelardo, Pietro
(1079-1142). *Filosofo e *teologo, *scolastico, nato vicino a Nantes, Francia. Professore
a Parigi, la sua grande cultura, la sua capacità dialettica e didattica, attrassero numeri
discepoli. Compayré lo chiama " il primo professore di scuola superiore " e afferma che
ebbe come suoi alunni 20 cardinali, 50 vescovi e un papa. La sua passione per Eloisa, le
sue idee innovatrici e alcune delle sue dottrine condannate dalla Chiesa, gli provocarono
non pochi problemi. Costretto a lasciare Parigi, si stabilì presso Troyes (cf L. Luzuriaga,
Dicc. de Pedagogía Losada).
Abele.
Secondo figlio di Adamo ed Eva (Gn 4,2). Faceva il pastore. Serviva Dio con rettitudine
ed era da lui benedetto. Suo fratello maggiore, Caino, lo uccise per invidia. Queste
narrazioni dei primi capitoli della Genesi non sono storiche nel senso letterale del
termine, ma bensì una riflessione teologica sotto forma di storia, scritta sotto
l'*ispirazione divina.
Abib.
Antico nome del primo mese dell'anno ebraico. Verrà poi chiamato *Nisan. Segnava
l'inizio della primavera (marzo-aprile).
Abilene.
Regione dell'Antilibano, a nord-est di Damasco. Secondo Lc 3,1 quando Giovanni
Battista cominciò il suo ministero, Abilene era governata da Lisània.
Abiura.
La rinuncia ad un'*eresia, ad uno *scisma o ad un'*apostasia, secondo il rito contemplato
nel Pontificale Romanum. E seguita da una professione di fede.
Aborto.
Interruzione della gravidanza per cause naturali oppure provocata da medicinali o altri
mezzi, nel quale caso è un atto criminale, perché si fa morire un essere umano. Benché
vi siano paesi che lo tollerano (dove si suol parlare di " depenalizzazione ") o che
addirittura lo promuovono, il Diritto Canonico lo condanna con la scomunica " latae
sententiae ", vale a dire che la scomunica entra in vigore senza bisogno che sia
esplicitamente dichiarata (cf CIC 1398).
Abramo.
Il primo dei grandi patriarchi di Israele, scelto da Dio come padre del popolo della
promessa: nella sua discendenza saranno benedette tutte le nazioni. Abramo è l'unico
personaggio dell'Antico Testamento a venir chiamato " amico di Dio " (Is 41,8; Gc 2,23).
Insieme a Mosè, è una figura centrale dell'Antico Testamento.
Abside.
Dal greco hapsis = nodo o chiave di volta. Parte del tempio che occupa l'estremità
opposta a quella della facciata. E, in genere, semicircolare e un po' più elevata.
Normalmente, si trovano nell'abside l'*altare e gli altri elementi propri del *presbiterio:
sede del presidente (nella cattedrale, la *cattedra del vescovo), *ambone o amboni, coro
(nei templi importanti).
Abulìa.
Dal greco, " senza volontà ". Mancanza o grave inerzia della volontà.
Abulico.
Soggetto senza volontà o energia. Indolente, irresoluto.
Acaia.
Regione meridionale della *Grecia. Ai tempi di Gesù e della Chiesa primitiva era una
provincia romana. La sua capitale era *Corinto, sebbene *Atene avesse il predominio
culturale. Nel NT si parla soprattutto dell'attività di *Paolo in questa regione: At
18,12.27; 19,21; Rm 15,26; 1 Cor 16,15; 2 Cor 1,1; 9,2; 11,10; 1 Ts 1,7-8.
Acclamazione.
Espressione breve, normalmente di giubilo, proferita dall'assemblea in determinati
momenti della celebrazione. Sono acclamazioni, per esempio: amen, alleluia, rendiamo
grazie a Dio, ti lodiamo, o Signore.
Accolito.
Ministro non ordinato (vedi *Ministero). Aiuta il *presbitero e il *diacono all'altare. Gli
è anche affidata la distribuzione della comunione quando è necessario, sia durante la
messa che al di fuori di essa, specialmente ai malati.
Acculturazione.
Fenomeno per il quale un individuo o gruppo acquisisce le caratteristiche culturali di un
altro individuo o gruppo mediante il contatto diretto e l'interazione. Avviene solitamente
per imposizione di un popolo che ne domina un altro, sebbene, quando quello dominato
possiede una cultura superiore, questa si impone al dominatore; è quello che accadde,
per esempio, nel caso di Roma, che dominò il mondo greco ma ne adottò la cultura, o nel
caso dei barbari che conquistarono l'impero romano. Vedi anche *Inculturazione.
Acosta, José de (1540-1600).
*Gesuita spagnolo, andò in Perù nel 1571. Storico e teologo, giudica con equilibrio e con
un certo ottimismo la situazione venutasi a creare nelle Indie. Apprezza la vita semplice
e la mancanza di avidità negli indios, nonché il saggio governo degli inca. In certe
credenze e riti degli indigeni, coglie una preparazione naturale all'evangelizzazione.
Acqua.
Elemento che, a parte la sua ricchezza naturale, è stato altamente valorizzato nel suo
senso simbolico. La sua adattabilità, mobilità, chiarezza e, soprattutto, la sua efficacia
nel pulire e la sua forza fertilizzante, hanno provocato fin dai primi tempi l'ammirazione.
I miti pagani videro in essa una forza di immortalità.
Nella Bibbia la si nomina ripetutamente fin dai racconti della creazione (Gn
1,6.7.9.10.20.21.22.26; 2,5.6.10.11.13.14). Svolge un ruolo importante nella storia dei
patriarchi di Israele, nomadi in terre desertiche, nelle quali le sorgenti e i pozzi sono
vitali. La fuga dall'Egitto e la costituzione di *Israele come popolo è segnata dal
passaggio attraverso le acque del *Mar Rosso. Nel deserto, l'acqua scaturita dalla roccia
calma la loro sete. Entrano nella *Terra Promessa attraversando all'asciutto le acque del
Giordano. I profeti parlano dell'acqua e del suo effetto purificatore e fecondante.
Ma è Gesù che porta alla sua massima potenza evocatrice la forza dell'acqua: egli stesso
si fa battezzare nelle acque del Giordano; calma le acque turbolente del lago; cammina
sull'acqua; guarisce il cieco nato ordinandogli di lavarsi nella piscina di Siloe; egli darà
un'acqua tale che " chi ne beve non avrà mai più sete " (Gv 4,14); manda i suoi apostoli
perché battezzino tutti quelli che crederanno in lui, di modo che nella Chiesa nasciamo
tutti dall'acqua (e dallo Spirito).
Nella Chiesa è l'elemento di cui si fa un uso più abbondante; il suo significato si esprime
particolarmente nei riti della *Veglia pasquale. Nella liturgia domenicale vi era la
tradizione - ed è raccomandato di riprenderla - dell'aspersione con l'acqua all'inizio della
celebrazione eucaristica; nel farlo si evocano delle parole dell'*Apocalisse, altro libro in
cui questo elemento occupa un luogo privilegiato come base di immagini e di simboli.
Un altro impiego liturgico dell'acqua è quello della benedizione di luoghi o altri
elementi.
Si ricordi anche il potere distruttivo delle acque turbolente come quelle del diluvio,
segno di giustizia per chi si allontana dalla retta via.
Acropoli.
Dal greco acros = alto, e polis = città. Luogo elevato della città.
Ad calendas graecas.
" Alle calende greche ". Poiché il calendario greco non aveva calende, questa espressione
latina significava mai.
Ad extra - Ad intra.
Espressioni latine che significano " verso dentro " e " verso fuori ". Si usano per indicare
le azioni delle persone della santissima *Trinità, ora nelle relazioni interne fra le tre
persone, ora in quelle rivolte verso fuori, verso tutto il resto. Le azioni ad intra sono
proprie di ognuna delle persone (alla paternità, alla filiazione e alla mutua comunione
nell'amore); le azioni ad extra sono comuni a tutte e tre (tutto ciò che è relativo alla
creazione e all'azione permanente sul creato).
Ad honorem.
" Ad onore di ". Espressione latina per indicare un riconoscimento o un titolo onorifico
conferito per particolari meriti culturali o morali.
Ad lìbitum.
A piacere, a scelta.
Ad limina.
Abbreviazione di " Ad limina Apostolorum ", espressione latina che significa " alle
soglie (delle tombe) degli apostoli ". I vescovi titolari di tutte le *diocesi del mondo
devono fare la " visita ad limina " ogni cinque anni " per venerare le tombe dei beati
Apostoli Pietro e Paolo " e presentarsi al Romano Pontefice (cf CIC 400), al quale
portano anche una relazione sullo stato della propria diocesi. Se non possono farlo
personalmente, lo fanno per mezzo di un delegato. Vanno nello stesso anno i vescovi o
delegati di una stessa regione del mondo, secondo l'ordine già stabilito.
Ad perpetuam rei memoriam.
" A perpetuo ricordo del fatto ". Formula latina frequente nei documenti papali.
Adamo.
In origine significa " uomo " in modo generico, " umanità ", ma poi diventa nome
proprio del primo essere umano. San Paolo indica il parallelismo tra Adamo e Cristo. Il
primo Adamo è padre dell'uomo peccatore; il Nuovo Adamo - Cristo - è l'origine
dell'umanità redenta (cf Rm 5,12-21).
Addai e Mari.
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